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“Non puoi licenziarli? Sparagli!” – Dietrologia della rivolta di Rosarno

18 dic 2008 – Calabria, condizioni drammatiche per gli immigrati nella Piana di Gioia Tauro | Medici Senza Frontiere.

La rivolta nera di Rosarno “Vessati dalla ‘ndrangheta” – LASTAMPA.it

La polveriera Rosarno tra immigrazione e lavoro nero | Con i piedi per terra

Rosarno, tra gli immigrati che “se ne devono andare” – Il Sole 24 ORE

Photostory: Battaglia a Rosarno, gravi due immigrati – Photostory Primopiano – ANSA.it.

Nel quadro di una legislazione nazionale che di fatto impedisce l’emersione del lavoro nero ed essendo impiegati nel territorio di un comune commissariato a causa di infiltrazioni mafiose, si fa poca fatica ad indovinare alle dipendenze di chi questi tremila disperati stiano lavorando. Terminate le festività natalizie e dunque il grosso della raccolta delle arance,  stoccate nelle celle frigorifere la maggior parte dei frutti destinati alla grande distribuzione e visto il drastico calo dei consumi a causa della crisi, il taglio degli esuberi da parte  delle ‘ndrine, puntuale ed inesorabile come la chiusura di uno stabilimento Fiat siciliano, non si è fatto attendere. È bastato davvero poco per accendere la miccia di una polveriera già più volte sull’orlo dell’esplosione e della cui situazione igenico-sanitaria e umanitaria, come testimonia il link dal sito di Medici Senza Frontiere in apertura del pezzo, già si sapeva da tempo. Da mesi era oggetto di denunce non solo da parte di Msf. Dovendo “tagliare”, dunque, la scelta è caduta sugli insediamenti più esposti mediaticamente e facilmente “infiammabili”. Ora sono vacche grasse per il ranger padano antimafia Roberto Maroni, che grazie all’aiuto di qualche picciotto munito di manganello, tutto arrapato ad erigere barricate, entrerà a cavallo sul far tramonto, con la tesa calata sugli occhi, nel comune di Rosarno. La legga sarà nuovamente ristablita in quel lurido paesino del vecchio west – ehm, pardon… – Sud.

E le nostre arance? Vogliamo mica negarci la solita acidità di stomaco mattutina e quel bel ruttino al gusto d’arancia alle dieciemmezza, che ne sarà delle nostre spremute a colazione? Non vi preoccupate, le arance verranno raccolte e distrutte a quintali sotto le ruspe fino all’ultima, come ogni anno. Che ci vuole ad organizzare qualche bella gita in autobus di turisti africani dai comuni limitrofi?

FINE DEL PIPPONE

Categorie:Cronaca, Pipponi, Società
  1. sante
    9 gennaio 2010 alle 17:45

    non é che stiamo messi nella merda per via della mala sorte. non é nemmeno per colpa della destra, dela politica, della chiesa, dei padroni, del governo, o di wanna marchi. é solo che siamo un popolo di merda senza memoria né orgoglio, composto di gente in massima parte pronta a pulirsi il culo con ogni decenza, regola e legge quando ci gira o ci fa comodo, e chi non lo fa e un povero coglione che non sa stare al mondo e farsi i fatti suoi. passi se ti ammazza uno sbirro, se ne ammazzano uno, due tre, dieci venti, per strada, nelle carceri, nei tribunali. se un treno esplode e cancella un quartiere tra le fiamme. quello é regolare. ci tocca. peró subire anche dai negri… ci vuole un bel pogrom per ristabilire i giusti steccati razziali. se facciamo schifo e presto lo prenderemo nel culo da manitú o godzilla ci sta solo bene, come si merita un popolo vigliacco di fronte ai potenti e feroce contro gli indifesi.

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